Messalina, nata intorno al 17/20 d.C., apparteneva a due illustri famiglie: gens Valeria e la gens Claudia. Era pronipote di Augusto (da parte di madre) e cugina di Caligola.
Nel 38 o 39 d.C. sposò Claudio,
suo zio paterno (più vecchio di lei di circa 30 anni), allora una figura
marginale nella famiglia imperiale.
La sua fortuna cambiò radicalmente quando Claudio divenne imperatore nel 41
d.C., dopo l'assassinio di Caligola. Messalina divenne così imperatrice di
Roma.
Come moglie dell'imperatore e madre del suo erede designato, Tiberio Claudio Cesare Britannico (nato nel 41 d.C.), Messalina deteneva un enorme potere.
Fu accusata di usare la sua posizione per eliminare avversari politici e personali, spesso accusandoli falsamente e spingendo Claudio a condannarli a morte o all'esilio.
Tra le sue vittime più illustri si ricordano: Giulia Livilla, sorella di Caligola, accusata di adulterio ed esiliata. Gaio Appio Giunio Silano, governatore, condannato a morte dopo che Messalina e il liberto Narcisso lo accusarono di complotto). Publio Valerio Asiatico, ricchissimo senatore, eliminato per impadronirsi dei suoi giardini sull'Esquilino.
La fama più infame di Messalina deriva dagli aneddoti sulla sua sfrenata
lussuria, riportati con toni scandalistici dagli storici antichi.
Si diceva avesse numerosissimi amanti, tra cui senatori, cavalieri, attori,
gladiatori.
L'episodio più celebre (e probabilmente leggendario o esagerato) è la “gara con
una prostituta”, narrata da Plinio il Vecchio e poi da Giovenale: Messalina si
sarebbe recata in un lupanare sotto falso nome e avrebbe "vinto"
sfidando una prostituta nell'accogliere il maggior numero di clienti in una
notte.
Gli storici antichi dipingono un
quadro di depravazione senza limiti, usando Messalina come simbolo della
corruzione morale della corte imperiale.
Nel 48 d.C., mentre Claudio era a Ostia
per ispezionare i lavori del porto, Messalina commise il suo errore fatale.
Organizzò una finta cerimonia nuziale pubblica con Gaio Silio, un giovane e ambizioso senatore noto per la sua bellezza.
Secondo Tacito, fu un atto di folle passione combinato con un complotto di Silio per usurpare il trono.
Narcisso, il potente liberto di Claudio e acerrimo nemico di Messalina, colse l'occasione per denunciare all'imperatore l’adulterio e soprattutto il complotto per usurpare il trono.
Claudio, inizialmente incredulo e confuso, fu poi convinto da Narcisso della gravità della situazione.
Messalina, abbandonata da quasi tutti, tentò disperatamente di riconciliarsi con Claudio. Gli andò incontro a Ostia con i figli Britannico e Ottavia, ma fu respinta. Tornata a Roma, si rifugiò nei Giardini di Lucullo.
Claudio, sotto l'insistenza di Narcisso che temeva un ripensamento dell'imperatore, ordinò la sua esecuzione.
Un ufficiale e un tribuno la
trovarono nel giardino con sua madre. Messalina, dopo un vano tentativo della
madre di dissuaderla, si suicidò (o fu uccisa) accettando di essere pugnalata.
Aveva circa 28 anni.
Claudio non reagì alla notizia della sua morte e, secondo Svetonio, chiese solo un'altra coppa di vino durante un banchetto. Pochi mesi dopo sposò sua nipote Agrippina minore.
Molti degli aneddoti più scandalosi (come la gara nel lupanare) potrebbero essere esagerazioni o invenzioni della propaganda successiva, usata per giustificare la sua eliminazione e screditare Claudio.
Al di là degli scandali, Messalina fu senza dubbio una figura politica potente e spietata, che usò il suo ruolo di imperatrice e madre dell'erede per accumulare influenza e ricchezza, eliminando chiunque percepisse come una minaccia, in un contesto di corte estremamente pericoloso.
Indipendentemente dalla veridicità di ogni singolo aneddoto, Messalina è diventata nell'immaginario occidentale l'archetipo della donna lussuriosa, infedele, intrigante e senza scrupoli, un simbolo duraturo della corruzione del potere assoluto.
La storia di Messalina rimane un affascinante e oscuro intreccio di potere, sesso, violenza e propaganda nella turbolenta Roma imperiale.

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