lunedì 24 febbraio 2025

Una breve storia dell'Olanda


Il termine "Olanda" (in italiano Olanda) si riferisce a una regione storica/geografica all'interno dei Paesi Bassi e deriva dall'antica parola olandese Holtland ("terra boscosa"). In origine si riferiva a una regione nella parte nord-occidentale dei moderni Paesi Bassi, parte della Contea d'Olanda, fondata intorno al X secolo all'interno del Sacro Romano Impero.

La Contea d'Olanda divenne un'entità potente durante il Medioevo, nota per il commercio e le attività marittime. Città come Amsterdam, Leida e Haarlem prosperarono.

Nel XVI secolo, l'Olanda svolse un ruolo centrale nella rivolta olandese (1568-1648) contro il dominio spagnolo degli Asburgo. Ciò portò alla formazione della Repubblica olandese (Repubblica dei sette Paesi Bassi uniti), con l'Olanda come provincia più ricca e influente.

Durante il XVII secolo (l'età dell'oro olandese), l'Olanda dominò il commercio, la scienza e l'arte globali. Il termine "Olanda" divenne sinonimo di tutti i Paesi Bassi all'estero, nonostante tecnicamente si riferisse solo a due province: Olanda del nord e **Olanda del sud (divise nel 1840).

Nei tempi moderni il Regno dei Paesi Bassi fu formalmente istituito nel 1815 dopo le guerre napoleoniche. Mentre il paese è ufficialmente chiamato Nederland. "Olanda" rimane un soprannome popolare, sebbene il governo olandese abbia recentemente promosso l'uso di "Paesi Bassi" a livello internazionale per chiarezza.

In sintesi, l'Olanda è nata come contea medievale e si è evoluta in una potenza culturale ed economica, plasmando l'identità dei Paesi Bassi moderni. Oggi è una regione all'interno del paese, non la nazione stessa.

L’abilità degli olandesi si scopre nel porsi obiettivi mirati ad ottenere grandi vantaggi senza sollevare grandi questioni. Lo dimostra la pianificazione chirurgica di colonizzare piccoli aree continentali ma ricche di risorse naturali.  

Ad esempio, nel periodo storico del colonialismo, le Sette Province Unite riuscirono a conquistare le Antille olandesi. Seppur di modeste dimensioni, le isole caraibiche si rivelarono un'ottima fonte di ricchezza. Ad Aruba (una nazione costituita da associazioni di rappresentanza nazionali diverse di cui i Paesi bassi facevano parte) ebbe luogo una corsa all'oro nel 1800; nel XX secolo vi vennero costruite molte raffinerie di petrolio e si ebbe un boom del turismo. A Curaçao si formò il più grande mercato di schiavi di tutti i Caraibi, che dovette chiudere i battenti nel 1863 a causa del divieto della compravendita di schiavi in Olanda. 

Fin da subito sviluppò quindi il turismo, che divenne la primaria fonte economica dell'isola. Nelle altre isole erano presenti piccole-medie piantagioni di caffè, mais e zucchero. Le Antille olandesi continuarono a esistere fino al 2010, quando si sciolsero e alcune isole divennero nazioni costitutive del Regno dei Paesi Bassi, mentre altre sono rimaste dipendenti dalla madrepatria.

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