Reinhard Heydrich |
Nella sede della Gestapo a Berlino, le schede dei personaggi importanti erano raccolte da un enorme schedario o orizzontale circolare capace di 5000 note, che poteva essere manovrato da un solo operatore. Mosso da un motore elettrico, girava su sé stesso e porgeva la scheda desiderata con la semplice pressione di un tasto.
Questo strumento naturalmente non era che un dettaglio dell’organizzazione, esso in realtà serviva per disporre velocemente informazioni. Heydrich, ad esempio, mise a frutto le sue esperienze di vizioso nella creazione del famoso “Salone Kitty”. Il vice capo della Gestapo aveva notato che spesso i frequentatori di case compiacenti si lasciavano andare a confidenze con le mondane. Così fece arredare lussuosamente un albergo di Berlino, trasformandolo in una casa squillo, riservata ai diplomatici e ai giornalisti stranieri. Questa casa ospitava “ragazze di vita” di particolare bellezza, intelligenza, cultura e conoscenza delle lingue.
Bar, Hall e camere da letto dell’hotel furono letteralmente imbottite di microfoni che registravano tutte le conversazioni. Grazie a questi sistemi ultra capillari di spionaggio, la Gestapo fece largo utilizzo come strumento indispensabile di spionaggio per tutte le più torbide e sanguinose licenze del terzo Reich.
La Gestapo, non soltanto predispose gli elenchi delle persone da giustiziare durante la notte dei “lunghi coltelli”, ma spettava ad essa l’incarico di portare a termine il compito, trattandosi di azioni contro i nemici dello Stato.
Quando Hitler volle impadronirsi del comando supremo della Wehmacht, nel 1938, preparò l’odiosa macchinazione contro i due capi dell’esercito. il maresciallo Werner von Blomberg e il colonnello generale Werner von Fritsch. Von Blomberg, sessantaduenne, aveva sposato la propria segretaria Erna Gruhn, e la Gestapo rivelò che la donna era stata allevata in un equivoco salone di massaggi di Berlino; aveva poi posato per foto immorali e risultava schedata dalla polizia come prostituta.
Von Fritsch, noto come misogino, fu invece accusato da un falso testimone di pratiche omosessuali. Lo stratagemma venne architettato da un bavarese Heinrich Muller, che in seguito sarebbe diventato capo della Gestapo e conosciuto col nome di “Gestapo Muller”. Von Fritsch ricorse ad un giurì d’onore e la corte presieduto da Goring e della quale faceva parte anche il grand’ammiraglio Erich Raeder, lo assolse pienamente. Tuttavia il generale come Von Blomberg, dovette dare le dimissioni: morì misteriosamente l’anno dopo in Polonia mentre era al comando di un vecchio reggimento.
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