domenica 29 dicembre 2024

La civiltà degli aborigeni australiani


 

Per molto tempo le antiche popolazioni dell’Australia, comunamente indicate con il termine di aborigeni, sono state torto equiparate ad arretrate società di uomini primitivi. In realtà la loro civiltà è il risultato di oltre 45.000 anni di evoluzione e specializzazione e diversi autori o ignorano che la colonizzazione europea iniziata alla fine del XVIII secolo obbligò buona parte degli aborigeni a ritirarsi dalle regioni fertili e ben irrigate dell’area orientale e ad adattarsi alla sopravvivenza nelle regioni desertiche del centro del continente.

A quell’epoca, le loro società erano formate da gruppi di semi-coltivatori, che favorivano la crescita spontanea di piante alimentari tubercolate, lavorando le terra circostanti, diserbandole periodicamente e anche trapiantandole. 

Avevano raggiunto un livello alto tecnologico nella lavorazione della pietra, sviluppando per primi nel mondo l’arte della levigatura. Sbarramenti fluviali costruiti per la pesca delle anguille si fondavano su una tecnica più sofisticata di quanto si sia soliti ammettere. 

Gli abitanti delle regioni più fredde lavoravano le pelli degli animali cacciati, facendone dei mantelli e delle coperte di cui dipingevano il lato interno con motivi ornamentali naturalistici. Nel nord dell’Australia era conosciuta la scultura a tutto tondo, in legno colorato, prolungamento dello stile tipico di quell’area del Golfo di Papua con cui gli aborigeni australiani erano in contatto o direttamente o attraverso l’intermediazione degli abitanti delle isole dello stretto di Torres. 

Nell’Australia sud-orientale era praticata la rappresentazione in rilievo, su terra umida dipinta del Dio Darramulun, noto anche sotto altri appellativi, che presiedeva alle iniziazioni e all’incisione del prepuzio degli adolescenti. Naturalmente non erano opere destinate a durare, così come lo erano gli splendidi dipinti su sabbia degli abitanti dell’Australia centrale, realizzate con una tecnica che si è fortunatamente tramandata fino ai nostri giorni. 

Sono invece ancora ben conservate le pitture rupestri del nord e del nord-ovest del continente, così come i vasti oscuri complessi di tavole rocciose decorate con incisioni profonde del nuovo Galles del sud.

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