La mentalità adulterata della Germania nazista dava luogo a comportamenti pregiudiziosi verso gli ebrei.
Se un ebreo si comportava in modo presuntuoso o invadente in un luogo pubblico, allora il rimprovero più duro, ma non sembrava abbastanza duro per il popolo germanico presente), sarebbe stato: "Guardate gli ebrei!" Se, invece, gli ospiti germanici in una locanda si comportavano in modo maleducato, avrebbero potuto dire "Guardate i mascalzoni!" ma non avrebbero mai detto "Guardate i germanici!"
Ciò porta alla generalizzazione di tali episodi, perché gli ebrei sono tutti riconoscibili dalle loro tipiche caratteristiche fisiche e dai loro nomi, e quindi attirano immediatamente l'attenzione.
Mentre Hitler e altri politici nazisti cominciavano a fare tournée e a tenere discorsi, si cominciano a vedere aneddoti di persone che li provocavano con questa battuta.
Ci vuole un po', ma alla fine qualcuno (presumibilmente) ci prova con Hitler, in uno degli ultimi anni in cui potevi prenderlo in giro e sopravvivere. La storia appare in inglese, in un numero del 1931 di The National Jewish Monthly, come parte di un lungo pezzo che descrive la sua ultima, vittoriosa, campagna.
Questo è presumibilmente il suo unico fallimento. È fuori gioco, parla al chiuso ma è fradicio, essendo stato sorpreso da una forte pioggia durante il tragitto. Commette l'errore di porre una domanda retorica aperta a un pubblico non particolarmente comprensivo.
Hitler: E chi c'è dietro tutti questi mali?
Hitler: Gli ebrei!
Heckler, impassibile: E i ciclisti.
Hitler, non impassibile: PERCHÉ I CICLISTI?
Heckler, ancora impassibile: Perché gli ebrei?
La stanza scoppia a ridere e Hitler non si riprende più. Cerca di passare a parlare di come i comunisti e Wall Street stiano segretamente cospirando per affossare l'economia mondiale, ma la gente continua a ridacchiare. Nei discorsi futuri, nota il nostro reporter, sta attento a evitare qualsiasi frase che sembri un invito alla partecipazione del pubblico, soprattutto quando parla di ebrei.
Ecco un altro episodio raccontato:
Un poliziotto nazista controlla i documenti di un ciclista ebreo nel ghetto di Varsavia durante un periodo delle quote razziali. L’agente di polizia chiede di fornire documenti che dimostrino che gli è permesso vivere a Pietrogrado. L'ebreo gli mostra la sua patente per andare in bicicletta a Pietrogrado. "È diverso!", dice il poliziotto. "Beh, a volte devo riposare", risponde l'ebreo.
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